mercoledì 28 dicembre 2011

Manciano Tutti contro tutti dopo la bufera Mecarozzi

MANCIANO - Il Comune di Manciano, dopo la caduta dell’ex amministrazione Mecarozzi, prosegue in modalità standby. Il silenzio dopo la tempesta. Il commissario continua a portare avanti le attività di ordinaria amministrazione mentre i vari partiti politici si preparano alla prossima tornata elettorale di primavera. Si vocifera di accordi presi, di accordi saltati ma nessuna notizia può essere confermata ufficialmente. Si parla di “traditi etraditori” o di “vinti e vincitori”. I quatro famosi “epurati” o “dissidenti” momentaneamente sembrano essersi concessi un periodo di ferie. Prima la riunione pubblica organizzata dal Pd, durante la quale sono stati chiariti tutti gli aspetti politici legati in qualche modo alla caduta dell’ex sindaco Mario Mecarozzi, adesso Sinistra Ecologia e Libertà di Manciano che ieri sera ha indetto un incontro pubblico, nella sala conferenze della bibloteca comunale, aperto a tutti i cittadini interessati, durante il quale si è potuto dibattere sul presente e sul futuro politico di Manciano. “Un confronto diretto e continuo con la popolazione - si è detto con Mecarozzi che sta facendo attendere a lungo la sua vera e propria reazione politica e mediatica. Tanto silenzio, un grosso polverone e i mancianesi sono un po’ disorientati. E chiedono alla politica mancianese un rinnovamento della classe dirigente, mettere le persone e il lavoro al centro della politica, comunicazione informazione e trasparenza”. E questi sono gli incredienti con i quali Sel intende condire la propria politica e le note con le quali sembra voler suonare la propria musica. La Lega Nord invece non perde occasione per dire la propria e prendere posizione sulla stampa. Posizioni sempre molto nette e decise nei confronti dei temi trattati nei quali il Carroccio mancianese entra sempre a gamba tesa. Per il momento non resta che attendere le evoluzioni e le reazioni a catena scaturite dopo la caduta dell’amministrazione di Manciano e il conseguente commissariamento. L’amministrazione Mecarozzi detiene un record importante: è l’unica a Manciano che negli ultimi 30 anni, se non di più, non è riuscita a portare a termine il proprio mandato elettorale. Per le novità future non resta che attendere le prossime mosse. 

Andrea Teti

venerdì 23 dicembre 2011

Manciano Assemblea pubblica del Pd: “Ecco perché è caduta la giunta” “Immobilismo dell’ex amministrazione Mecarozzi e diatribe interne personali e politiche hanno portato allo sfascio”

MANCIANO - Il Partito Democratico di Manciano, mercoledì scorso ha indetto e realizzato l'incontro pubblico, con lo scopo di informare i cittadini e chiarire gli aspetti più importanti sulla caduta della Giunta di Mario Mecarozzi. I riflettori sono stati puntati sulle questioni più importanti tra cui l'approvazione del Piano Strutturale, l'immobilismo dell'ex amministrazione Mecarozzi ritenuta non capace di governare la "cosa pubblica", e le diatribe interne personali e politiche che hanno portato all'implosione e allo sfascio di quest'ultima. Il Pd mancianese spiega: "La crisi che, negli ultimi mesi, la maggioranza non ha cercato di risolvere, la sottovalutazione da parte dell'ex sindaco Mecarozzi della tenuta e della governabilità di tutto il territorio, ha portato il nostro partito e tutta la coalizione di minoranza a creare i presupposti per una caduta verticale del Consiglio Comunale. Quando una maggioranza di governo, con ostinazione incomprensibile, sfacciata e arrogante, vuole galleggiare e prolungare con l'attendismo una fine ormai certa arriva il momento delle decisioni politiche forti. Solo per queste cause si può giustificare un atto così rapido e sofferto come quello delle dimissioni dalle cariche consiliari. Ed ancora una volta, dopo aver dato prova di un grande senso di responsabilità politica del nostro gruppo consiliare, si va a ricercare chissà cosa arrampicandosi sugli specchi. I problemi sono invece tutti da ricercarsi nel nascere di questa lista politica nel 2009. L'avevamo detto che non poteva resistere, perché quando si truccano le carte con un civismo che non c'è l'implosione è sicura, è stata solo una questione di tempo. La presa di coscienza e la responsabilità istituzionale dei quattro esponenti del gruppo "Per il nostro Comune" ci ha permesso di ritrovare sintonie politiche sulla trasparenza e l'interesse collettivo delle scelte amministrative. In quest' ultimo periodo, il nostro partito, tutta la coalizione e soprattutto il gruppo consiliare ha sempre dimostrato, in tante occasioni, pur nella poca azione amministrativa della maggioranza guidata da Mecarozzi, con continue e assillanti sollecitazioni politiche la risoluzione dei problemi legati alle politiche territoriali. Questo, e solo questo, ha portato ad un accelerazione dell' approvazione del piano strutturale. Uno strumento che è stato fermo per l'immobilismo dell' ex sindaco Mecarozzi e di tutti i componenti della giunta che avevano le deleghe in materia. Uno strumento di governo del territorio che si poteva approvare, se vi fosse stato un indirizzo politico preciso, entro pochi mesi dal loro insediamento. La discussione in Consiglio ha messo,da più parti, in evidenza questa situazione, ed ancora una volta le risposte politiche sono state non convincenti superficiali e insufficienti. Nell'ultimo Consiglio, in molte votazioni la maggioranza si è trovata minoranza, e nessun esponente della Giunta, ma soprattutto Mecarozzi, ha avuto il coraggio di ammettere che nella discussione delle osservazioni e nella successiva approvazione del piano strutturale la giunta non esisteva più. Ebbene, il risultato che abbiamo ottenuto, con il contributo e il senso di responsabilità dei quattro consiglieri del gruppo "Per il nostro Comune", è stato triplice: gestire le osservazioni con senso di giustizia, di coerenza e di tutela del territorio, approvare il piano strutturale rettificandolo o depurandolo da tutte le modifiche introdotte dalla giunta Mecarozzi negli ultimi mesi,ma soprattutto restituire al territorio e a tutti i cittadini la possibilità,entro breve termine, di poter partecipare alle scelte amministrative ed essere gli artefici di un nuovo modello di governo. Inoltre, come ciliegina sulla torta - ricorda il PD - nel Piano Strutturale è mancata anche l'individuazione della piazzola dell'elisoccorso, che grazie alla nostra osservazione si è potuto colmare questa grande e irresponsabile lacuna”. 

Andrea Teti

giovedì 15 dicembre 2011

Manciano Cade la giunta Mecarozzi Dimissioni dei cinque membri della minoranza e dei quattro di “Per il nostro Comune”

MANCIANO - Colpo di scena o sarebbe meglio dire colpo di grazia. É ufficiale, la giunta comunale del sindaco Mario Mecarozzi non mangerà il panettone. Cade l'amministrazione comunale di Manciano, il consiglio si scioglie e il centro-sinistra festeggia. "Finché c'è la maggioranza resto il sindaco di Manciano, quando la maggioranza non ci sarà più me ne andrò a casa senza nessun problema" queste sono le ultime "parole famose" del sindaco Mecarozzi rilasciate alla stampa nei mesi scorsi. Durante il consiglio comunale fiume di martedì scorso, alle 4.00 del mattino, l'amministrazione guidata dal sindaco Mario Mecarozzi è implosa, dopo che il consiglio comunale ha approvato il Piano Strutturale. Il Piano è stato discusso, votato ed analizzato punto per punto da tutti i membri del consiglio comunale con i supporto e il parere tecnico dell'architetto comunale Fabio Detti. I cinque membri della minoranza, Daniele Pratesi, Marco Galli, Evans Ottavi, Roberto Bonomei e Giuseppe Bozzini insieme ai quattro membri del gruppo di maggioranza "Per il Nostro Comune" Roberto Denei, Giulio Detti, Eleonora Amadii e Serena Bulgarini, hanno dato in blocco le dimissioni subito dopo aver approvato il Piano Strutturale approfittando di una breve pausa. A questa manovra politica messa a punto dalla minoranza in accordo con il gruppo di maggioranza "Per il Nostro Comune" ogni cittadino è libero di dare la propria lettura politica ed esprimere il proprio giudizio personale. Non ci sono gli elementi per poter dare una sola ed oggettiva lettura politica a questa vicenda. Non ci sono indiscrezioni sugli eventuali accordi intercorsi tra il gruppo di minoranza e il gruppo "Per il Nostro Comune". La giunta Mecarozzi colta di sorpresa, ovviamente non si aspettava quest'epilogo, alle ore 4.00 del mattino, non ha potuto fare altro che prendere atto che non ci sono pià le condizioni per poter governare e al segretario comunale è toccato l'ingrato compito di comunicare e ufficializzare la disfatta dell'ormai ex amministrazione mancianese e lo scioglimento del consiglio comunale. I membri della minoranza sono restati comunque all'entrata del consiglio e dopo aver atteso l'intervento del segretario comunale sono rientrati per stringere le mani alla Giunta uscente mentre i membri del gruppo "Per il Nostro Comune" se ne sono andati durante la pausa e non sono più rientrati. La disfatta di un'amministrazione che coincide con la disfatta di un' area politica ben precisa, quella del centro-destra mancinese, che salito al governo di Manciano, dopo sessanta anni di assenza, non riesce a portare fino infondo il proprio mandato. Quindi si dissipa lentamente il polverone che nei mesi scorsi ha avvolto e celato le varie vicende che repentinamente si sono susseguite all'interno del "Palazzo del Potere". Basta pettegolezzi e chiacchiere da bar. I cittadini adesso possono almeno iniziare a fare le proprie riflessioni partendo da due precise certezze. La prima riguarda il Piano Strutturale, finalmente approvato dal Comune di Manciano, anche se con estremo ritardo. Qualcuno dirà "meglio tardi che mai". La seconda certezza è che presto i cittadini del Comune di Manciano saranno chiamati ad eleggere democraticamente la nuova amministrazione comunale di Manciano. Ovviamente tutti si aspettano un imminente periodo di fuoco, durante il quale si scontreranno le varie forze politiche, protagoniste delle ultime importanti vicende mancianesi, con le proprie argomentazioni e le proprie posizioni. Poi le forze politiche presenti e attive sul territorio inizieranno ad intraprendere un percorso lungo e tortuoso, di forma e di sostanze, che terminerà con la presentazione delle liste elettorali che parteciperanno alla prossima tornata elettorale. Ma questi argomenti verranno approfonditi e analizzati successivamente, è ancora troppo presto per poter fare previsioni. 

Andrea Teti

mercoledì 30 novembre 2011

La città e la società sportiva di Montenerano ancora sotto choc per la morte del dirigente Toccante lettera in ricordo di Guido Bernacchi

MANCIANO - Leonardo Vittori, un giovane Mancianese, collega ed amico di Guido Bernacchi, il quarantenne vittima di un tragico incidente stradale avvenuto venerdi scorso, intende omaggiare e ricordare l'amico Guido così. "Dopo un'altra notte passata insonne a causa del rimorso di non essere riuscito a completare, come avrei voluto e dovuto, il discorso fatto al cimitero davanti alla cappella di famiglia al termine del funerale, scrivo queste parole. Dopo l'ingresso di Guido nella cappella familiare, suo padre Giuseppe mi ha chiamato chiedendomi se me la sentivo di dire a tutti i presenti la dedica che avevo scritto la mattina, sulla maglia da calcio e la mia risposta è stata questa. Ci provo Peppe, spero di farcela. Salito su un piano rialzato ho cercato di trovare le parole giuste per iniziare. I primi attimi sono stati difficili, i miei pensieri erano confusi dalle forti emozioni che stavo provando, ma mi è bastato guardare Giuseppe negli occhi e tutto è stato subito chiaro. Non potevo tradirlo ed ho iniziato. La mattina del funerale ho consegnato una maglietta a Guido con questa dedica: "Questa è la maglia della Nazionale Geometri, te la sei meritata perché mi hai concesso l'onore di indossarla e perché, come a volte ricordavi, anche te eri geometra oltre ad essere, come dice tua figlia Lara, l'architetto più bravo del Mondo. Poi ho proseguito leggendo la dedica scritta sulla maglia donata dalla squadra del Montemerano "Al primo e unico Presidente-Giocatore del Montemerano". L'altra dedica siglata da tutta la squadra diceva: "Noi per te siamo stati una seconda famiglia, te per noi, un amico, un compagno, un capitano. Ogni partita sarà la tua partita, ogni vittoria sarà la tua vittoria". Utilizzando le offerte per la lotta contro i tumori e per la polisportiva Montemerano, sarà onorato al meglio Guido e tutta la sua famiglia. Vedendo i bambini del settore giovanile del Manciano Calcio (sponsorizzati dalla sua società dopo la chiusura del settore giovanile di Montemerano, fortemente voluto da Guido) penso a quanto Guido amasse i bambini ed a quanto lui fosse amato da loro. Non era amato solo dai suoi figli Sofia, Lara, Andrea e Alessandro ma anche da tutti gli amici dei suoi figli, che spesso ospitava insieme alla compagna Elisabetta, per farli giocare e divertire a casa sua. Dicono che i bambini siano la bocca della verità ed il fatto che Guido fosse amato da tutti loro dimostra che persona sia stata Guido. Mi ricordo quanta dedizione e volontà è stata messa da Guido e babbo Giuseppe per la realizzazione del nuovo campo sportivo di Montemerano intitolato alla memoria del caro amico Carlo Palazzi. Il mio pensiero ora si rivolge a tutte le persone e ditte che hanno collaborato alla realizzazione dell'impianto sportivo e chiedo loro se fosse possibile realizzare un piccolo campetto di calcio o calcetto a fianco del campo grande per poter farci giocare il settore giovanile, che chiederò ai dirigenti del Montemerano di ripristinare, ed organizzarci dei tornei di calcetto in memoria di Guido. Sono certo che molti di voi si muoveranno in fretta." Leonardo conclude commosso salutando Guido per l'ultima volta:"Continua a progettare e realizzare delle magnifiche strutture come hai fatto qui ed illuminaci la strada per raggiungere gli obiettivi che ci avevi indicato. Grazie di tutto". Siamo certi che le parole di Lonardo siano lo specchio nel quale si riflettono gli animi di tutta la popolazione del Comune di Manciano. Un territorio profondamente ferito dalla tragica scompasa di Guido. 

Andrea Teti 

martedì 25 ottobre 2011

Manciano Un evento per celebrare le tradizioni del paese seguendo il filo conduttore dell’amore “Sposavamus” e la storia di Poggio Murella Le radici della comunità attraverso le foto dei matrimoni

MANCIANO - Poggio Murella, una frazione del Comune di Manciano, torna a far parlare di se riscoprendo la storia, la cultura e le tradizioni del borgo grazie a “Sposavamus”. Un evento ideato e realizzato lo scorso giungo da Antonella Santarelli e Miles Furnel dell’associazione Arcadia Eventi, Miles Furnell, dalla Pro loco locale grazie al contributo del Comune di Manciano e dalla Bcc di Saturnia. Poggio Murella, una piccola frazione di nove borgate, di cui le più caratteristiche e più vecchie sono ‘il Poggetto’ e ‘la Torre’. Un piccolo centro urbano carico però di una grande storia da ricordare e rispolverare anche nel XXI secolo. Dall’alto degli oltre 400 metri sul livello del mare, l’occhio umano può spaziare dal monte Labbro alla Croce dell’Amiata; dalla catena appenninica al faro di Civitavecchia, alle isole dell’Arcipelago Toscano, fino alla Corsica. Un borgo inserito allinterno di una cornice naturale incontaminata unica. Una frazione immersa nel verde della Maremma toscana che sabato ha puntato i riflettori sulle tradizioni tipiche locali. Circa Duecento le persone che hanno preso parte alla cena di Sposavamus. Un fiume di persone che ha invaso le vie del borgo e i ristoranti presenti in zona, dando vita ad una ‘grande festa’. Alla manifestazione hanno partecipato gran parte delle autorità locali, dall’amministrazione comunale di Manciano, quasi al completo, al Presidente dell Bcc di Saturnia Enrico Petrucci. Una serata a base dei prodotti tipici maremmani e di spettacolo: durante la cena alcune ragazze del posto hanno sfilato tra i tavoli dei commensali indossando abiti realizzati dall’artista Bruno Lelli, con del materiale di scarto destinato al riciclaggio. Capi che nulla hanno da invidiare ai migliori abiti dell’alta moda. Un chiaro inno all’ecosostenibilità, al rispetto e alla conservazione dell’ambiente naturale in cui ognuno di noi vive. Al termine della cena è stato proiettato un cortometraggio realizzato e montato da Miles Furnel in cui si riscopre la storia, cultura e le tradizioni di Poggio Murella. Dopo il cortometraggio è stato riproposto ‘Sposavamus’ in versione video o per meglio dire in ‘poggiovisione’. Ecco l’evento realizzato la scorsa estate, in occasione di ‘Vivamus’, riproposto in video da Miles Furnel: con ‘Sposavamus’ si è voluta condividere con il pubblico l’esperienza di sfogliare l’album della propria famiglia, famiglia intesa come la popolazione di Poggio Murella, che attraverso il filo conduttore dei matrimoni, partendo appunto dal 1930 ha ripercorso le tappe della storia degli abitanti di Poggio Murella fino ai giorni nostri, facendo vedere volti scomparsi che hanno però lasciato un segno indelebile nella nostra memoria e soprattutto nelle nostre vite. Sono le radici di una comunità, e ‘Sposavamus’ con una narrazione fotografica e musicale, ha ripercorso le epoche legate alla storia italiana dalla crisi del 1929 al dopoguerra degli anni ‘50, osservando come è avvenuto il passaggio dalla vita contadina alla vita mercantile, per capire che in fondo, nonostante tutto continuiamo a sposarci e a credere nel sentimento dell’amore , che è rimasto immutato nei tempi. Tradizioni di un’epoca passata che mai andrà dimenticata dai Poggiaioli. 

Andrea Teti

lunedì 17 ottobre 2011

Un gruppo di maremmani ha partecipato sabato alla manifestazione degli “Indignati” “A Roma abbiamo visto l’inferno” Diario di una giornata di paura: le violenze dei “black bloc”


“Auto date alle fiamme, vetrine di banche e di gioiellerie devastate, una coltre di fumo densa alimentata dai lacrimogeni e dai cassonetti in fiamme, forti e improvvise esplosioni. Per alcune ore ci siamo ritrovati al centro della guerriglia urbana in piazza San Giovanni alla ricerca di un riparo, una zona franca in cui poter tirare un sospiro di sollievo e placare la paura”. Cosi inizia il racconto di un gruppo di maremmani che sabato scorso hanno partecipato alla manifestazione degli "Indignati" nella capitale. Un gruppo formato da quattro ragazzi poco più che ventenni e altrettanti adulti tra i quaranta e i cinquant’anni, tra i quali il nostro corrispondente mancianese, Andrea Teti. I reduci della giornata di sabato, durante la quale Roma è stato messa a ferro e fuoco da poche centinaia di teppisti provenienti da tutta Europa, meglio conosciuti come i Black Bloc. GROSSETO - La piazza era simbolicamente divisa tra i violenti e noi manifestanti pacifici che per fortuna siamo riusciti a scappare in tempo a gambe levate prima che le forza dell'ordine bloccassero anche l'ultima via di fuga - raccontano i testimoni - carabinieri e poliziotti sono stati presi d'assalto dai black bloc con una pioggia di sassi e sampietrini. Le cariche proseguivano furiose. Noi non sapevamo dove andare e dove rifugiarsi mentre continuavamo a scappare. Abbiamo visto ragazzi incappucciati e vestiti di nero, con il volto coperto preparare sul momento, a pochi metri da noi, le molotov e altri armamenti, altri invece aiutare i compagni feriti prima strappandogli di dosso la ‘divisa’ da black bloc, poi nascondendo le spranghe e il resto, rivestirli con normalissimi abiti e reinserirli tra la folla pacifica che scappava terrorizzata. Insomma distinguere tra loro il poliziotto con il casco e i jeans, il manifestante pacifico e il teppista non era poi cosi semplice. Un corteo pacifico, quello degli Indignati, scesi in piazza solamente per gridare alta la propria rabbia contro un sistema privo di alcuna garanzia. Una manifestazione che nella capitale ha però assunto contorni inquietanti. All’improvviso la violenza Tutto era iniziato in maniera pacifica. Intorno a noi c'erano migliaia e migliaia di persone che manifestavano esibendo cartelli di ogni tipo, striscioni colorati e maschere da carnevale. Giovani, adulti, anziani bambini e disabili insieme. Con il sorriso contro un sistema politico ed economico che suscita indignazione trasversale. Stanno privando i giovani del proprio futuro, ci stanno facendo pagare una crisi di cui non abbiamo colpa, mentre i veri colpevoli continuano ed essere immuni, privilegiati e tutelati. Insomma abbiamo tanti motivi reali per protestare. La manifestazione era iniziata in maniera stupenda, ci stavamo divertendo mentre l'enorme corteo invadeva il centro di Roma di colori vivaci, di bella musica, di persone che stavano esprimendo pacificamente le proprie idee. Purtroppo poche centinaia di delinquenti, di vandali e teppisti irresponsabili hanno rovinato la festa e come siano riusciti a fare tutto questo per noi resta un mistero. Già poco dopo che il corteo aveva mosso i suoi primi passi si è notato che qualcosa non andava. Dopo appena un'ora dalla partenza in piazza dei Cinquecento, all’altezza di via Cavour, ci siamo accorti che ai lati della strada c’erano macchine distrutte, date alle fiamme e già completamente carbonizzate. Vetrine che sembravano essere esplose. In quel momento la folla ha individuato un gruppo di sette o otto black bloc che si erano nascosti in un vicolo per cambiarsi i vestiti e rifornirsi di spranghe e altro. Tutta la folla ha iniziato a offenderli verbalmente in ogni lingua invitandoli ad allontanarsi dalla manifestazione e ad uscire da corteo. Un uomo anziano stava urlando ai teppisti di andarsene è stato aggredito da due di loro che però fortunatamente sono stati respinti e fatti scappare. E questo era solo l'inizio. Abbiamo proseguito in avanti, superato il Colosseo in direzione piazza San Giovanni. Da lì in poi l’inferno. Barricate di cassonetti in fiamme in mezzo agli stradoni, la caserma in via Labicana data alle fiamme. Al nostro passaggio il tetto bruciava ancora ed i Vigili del fuoco cercavano di spegnerlo. Automobili carbonizzate, fumo ovunque. Anche io e gli altri ragazzi siamo stati costretti a coprirci le vie respiratorie con sciarpe e magliette. Nessuno sapeva dirci cosa era accaduto, il punto del corteo in cui ci trovavamo ci ha fortunatamente consentito di evitare lo scontro diretto con quei delinquenti. Sino a quel momento avevamo visto solo i segni del loro passaggio. Per terra rifiuti di ogni tipo e bombe- carta inesplose. A questo punto ci siamo diretti di corsa in via Merulana mentre alcune persone indicavano la strada e la direzione da percorrere. Ci siamo ritrovati a San Giovanni nell’epicentro della guerriglia urbana. Esplosioni, lacrimogeni, blindati che andavano e venivano pieni di celerini. Ragazzi incappucciati feriti o in assetto di guerra, gente normalissima che scappava terrorizzata, noi che fortunatamente, impauriti, con gli occhi gonfi che bruciavano, la bocca coperta da una sciarpa, siamo riusciti ad uscire dalla piazza pochi minuti prima che venisse chiusa con i violenti isolati all'interno. Poi di corsa verso la stazione Termini e poi sul treno dritti verso casa. Mezzo milione di manifestanti pacifici, giustamente indignati, sconfitti da poche centinaia di teppisti e delinquenti di ogni tipo. La nostra sensazione è quella di aver fallito e di aver fatto rispetto al resto del mondo una figura indegna. 

Andrea Teti


Dure polemiche sul ritiro delle deleghe agli assessori che ne fanno parte. L’opposizione: Mecarozzi si dimetta Manciano, scontro aperto attorno al gruppo “Per il nostro comune”

MANCIANO - Ieri all'interno del "Palazzo del potere" si è svolto il consiglio comunale più atteso degli ultimi due anni. Un consiglio pirotecnico che dalle 9 del mattino si è prolungato fino al tardo pomeriggio. Diatribe, scontri, tutti contro tutti. La miccia è stata accesa dall'opposizione che ad inizio seduta ha chiesto e ottenuto di poter aggiungere all'ordine del giorno l'analisi politica e un dibattito aperto sull'istituzione del gruppo consiliare "Per il nostro comune", nato tra le fila della maggioranza e già ribattezzato il gruppo degli "epurati". Ai membri del gruppo sono state revocate dal sindaco Mario Mecarozzi tutte le deleghe e gli assessorati che ricoprivano con la seguente motivazione: “Io non ripongo fiducia nei confronti dei membri che compongono il gruppo consiliare "Per il Nostro comune". Voglio circondarmi di persone di cui mi fido e su cui posso davvero contare. Reputo l'istituzione del gruppo un atto di sfiducia nei miei confronti e un ostacolo all'iter amministrativo di questo governo. Finché c'è la maggioranza resto il sindaco di Manciano, quando la maggioranza non ci sarà più me ne andrò a casa senza nessun problema". Immediata ed energica è stata la reazione di tutti i membri del nuovo gruppo, a partire dal capogruppo Roberto Denei, che ha dichiarato: "Abbiamo creato questo gruppo per dare un nuovo slancio e più collegialità alle attività svolte da questo governo. Non volevamo fare opposizione i fatti lo dimostrano. Non abbiamo mai votato contro le delibere portate in giunta e in consiglio dall'esecutivo. Non abbiamo interessi privati da difendere ma vogliamo essere pienamente partecipi della vita di questa amministrazione". A questo si sono aggiunti gli interventi di tutti gli altri "epurati" tra i quali il più significativo è stato quello di Giulio Detti. "Credo - ha esordito l'ormai ex assessore al Turismo - che, analizzando il lavoro da me svolto in questi due anni da assessore, sia chiaro a tutti come le motivazioni propinate dal sindaco non sussistono. La sua scelta è stata puramente animata dalla volontà politica di soffocare ogni tipo di confronto democratico all'interno della maggioranza. Credo altresì che pretendere di essere informato e di partecipare alle decisioni, sia non solo un diritto, ma un dovere per un assessore. Noi del gruppo non sappiamo cosa è stato messo nel piano strutturale in questi due anni come non sapevamo che il Comune di Manciano, rappresentato in questo caso da Inerio Biondi, aveva sottoscritto e firmato una lettera di intenti con il Coseca senza averci dato alcuna informazione a riguardo”. L'opposizione chiara e decisa ha chiesto le dimissioni al sindaco Mario Mecarozzi affermando “non c'è più una vera maggioranza. E’ uno spettacolo indegno" che i cittadini di Manciano non meritano”. Anche Roberto Bulgarini del gruppo consiliare Psi ha chiesto disorientato: "Questo nuovo gruppo appoggerà o manderà a casa questa amministrazione? Non è chiaro". Per il resto tutti i punti all'ordine del giorno passano e l'amministrazione Mecarozzi procede per la propria strada verso l'imminente e prossima approvazione del piano strutturale.
Andrea Teti 

giovedì 29 settembre 2011

Ragazzino schiacciato da un cassonetto Rianimato in strada e trasportato a Siena: è gravissimo

 MANCIANO - E’ stato sufficiente un colpo di vento per richiudere il portellone di un cassonetto e soffocare un bambino. Il tragico incidente è avvenuto ieri mattina in via Unione Sovietica, a Manciano. L’orologio aveva da poco segnato le 9 quando il ragazzino è rimasto schiacciato dal cassonetto per la raccolta della carta. Stando alle prime ricostruzione pare il 13enne si sia intrufolato nel contenitore dei rifiuti alla ricerca di giornali. Una pratica, hanno riferito i vicini di casa, per nulla estranea al ragazzino che in quei cassonetti del quartiere era solito giocarci da tempo. Un passatempo insolito che ieri ha avuto un epilogo tragico. Il ragazzino, infatti, ieri mattina ha visto il suo passatempo trasformarsi in una trappola letale. L’uscita dal contenitore si è tramutata in dramma. Probabilmente a causa di una folata di vento o di una mossa azzardata, il pesante portellone di metallo del cassonetto si è richiuso intrappolando il tredicenne. Una scena da brivido: il collo del piccolo è rimasto strozzato tra il coperchio e il bordo del cassonetto. Dieci lunghi interminabili minuti sono passati prima che qualcuno si accorgesse dell’accaduto. Non vedendolo rientrare, infatti, la mamma del piccolo assieme alla sorella è uscita di casa chiamandolo a gran voce sino a quando, a pochi metri dal loro appartamento, lo hanno trovato esamine per asfissia e soffocamento, con la testa incastrata tra coperchio e cassonetto. Attimi di panico per tutti i residenti di via Unione Sovietica che sentendo le grida si sono riversati in strada. La mamma lo ha tirato via di forza giù dal bidone con l'aiuto dei passanti. Immediata la chiamata al 118. All'arrivo dell'ambulanza della Misericordia di Manciano, ancora una volta priva di sanitario a bordo, i soccorritori Luca Giorgi e Alessia Manini, hanno trovato il piccolo privo di vita in arresto cardiaco e completamente cianotico. Hanno iniziato subito la rianimazione con il Bls aspettando l'arrivo dell'ambulanza con il medico da Pitigliano e dell'elisoccorso Pegaso. Venti i minuti in cui i soccorritori hanno praticato la manovra per far ripartire i suoi segni vitali, senza mai fermarsi, fino all'arrivo dei sanitari di Pegaso e Pitigliano che lo hanno intubato. Il piccolo Stefano è stato trasportato d’urgenza a Siena con l’eliambulanza. Le sue condizioni fisiche restano gravi per il momento e non si escludono danni celebrali dovuti all'asfissia. Se non fosse stato per la rianimazione fatta dai soccorritori il piccolo Stefano probamente non ce l'avrebbe fatta. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri e la Polizia Locale di Manciano, che hanno fatto i primi rilievi e posto sotto sequestro il cassonetto. Ancora una volta (come più volte denunciato anche sulle pagine del Corriere di Maremma ndr) l'ambulanza intervenuta sul luogo dell’incidente era sprovvista del medico. Un fatto che continua a suscitare le ire di tutta la popolazione mancianese. Il piccolo Stefano, vittima di un gioco a cui che nessuno in tutti questi mesi è stato in grado di porre un freno, è stato salvato dalla prontezza e dalla professionalità dei soccorritori della Misericordia. Ma tra i cittadini c'è sgomento: "Non si può andare avanti in questo modo. Ieri è andata bene ma la paura resta tanta per un servizio sanitario che non è più in grado di darci alcuna garanzia". 
Andrea Teti 

mercoledì 28 settembre 2011

Il gruppo consiliare “Manciano Comune aperto” rinnova la fiducia al sindaco Mecarozzi liquida gli ex e tira dritto “Qui non ci sono servi. Detti e Danei? Da loro una chiusura netta”

 MANCIANO - Il sindaco Mario Mecarozzi e la nuova squadra di governo finalmente escono allo scoperto. Svelati alcuni dei misteri che, in questi ultimi mesi, hanno avvolto le “storie di palazzo”, contribuendo alla realizzazione di una vera e propria fiction politico-amministrativa senza fine raccontata ogni giorno dalla stampa locale. Ieri alle 16 presso il palazzo comunale, si è tenuta la conferenza stampa organizzata dalla lista civica “Manciano Comune Aperto”. La lista vincitrice della scorsa tornata elettorale guidata dall’attuale sindaco Mario Mecarozzi che col capogruppo Inerio Biondi ha rinnovato “il suo totale e incondizionato appoggio al sindaco Mario Mecarozzi”. “La nostra è una lista civica e come promesso in campagna elettorale intendiamo tenere fuori i partiti e le loro logiche di potere. Appoggiamo e appoggeremo, sempre e comunque, l’operato del sindaco. Ha fatto molto per Manciano nonostante la crisi economica che stiamo vivendo e i tagli che stiamo subendo”. L’Udc provinciale ha definito “scorrette” le scelte fatte da Mario Mecarozzi che ha escluso Marcello Cherubini dalla squadra di governo. Cosa rispondete? “Vogliamo tenere fuori i partiti anche se provano continuamente a condizionarci senza nessun risultato”. Poi l’intervento del sindaco, Mario Mecarozzi. “Cherubini è assessore e vicepresidente della Comunità Montana ed ha una posizione di prestigio”. Marcello Cherubini però ha incalzato spiegando: “Ci è dispiaciuto aver appreso per vie traverse e non dirette di come era stato riassettato il nuovo esecutivo. Per il momento mi accontento di ricoprire il ruolo che mi è stato assegnato e concordo con l’idea di tenere fuori i partiti da quest’amministrazione. Però sinceramente avrei preferito qualcosa in più. Portiamo in fondo questo mandato poi si vedrà”. Ha concluso la conferenza il sindaco affrontando gli argomenti più spigolosi e bollenti. “La collegialità - ha riferito Mecarozzi - c’è e c’è sempre stata da parte nostra. Le motivazioni date dal nuovo gruppo “Per il Nostro Comune” riguardo la loro costituzione sono assurde, infondate e non stanno in piedi. Giulio Detti aveva avuto l’incarico più importante, il turismo, e il suo assessorato ha potuto disporre di più soldi rispetto ad altri. Risorse che ha potuto spendere con la massima libertà d’azione. Ho provato a coinvolgerlo di nuovo nella squadra di governo ma ho trovato da parte sua una chiusura totale. Lo stesso vale per l’ex assessore Roberto Denei che, tra l’altro, è stato eletto anche grazie al mio contributo personale dato durante la campagna elettorale. Per quanto riguarda i consiglieri Serena Bulgarini e Eleonora Amaddi- aggiunge il sindaco - capisco che avrebbero voluto ricoprire il ruolo di assessori ma purtroppo non c’era spazio per tutti e ho dovuto fare delle scelte”. Il primo cittadino ha concluso l’incontro affermando: “Noi non abbiamo ne servi ne padroni. Vogliamo rispettare in pieno l’impegno preso nei confronti dei cittadini cercando di fare il bene di tutti, senza distinzioni, trascurando i nostri interessi personali. Per quanto riguarda la linea politica intrapresa nei confronti delle convenzioni sulle delle acque termali sono scelte che già sono state fatte e deliberate con l’appoggio di tutta l’ex giunta compresi i quattro di “Per il Nostro Comune”. Ci sono atti ufficiali e ufficiosi che lo dimostrano. Quindi oggi nessuno può dire io ero contrario. Siamo convinti da aver fatto molto e di averlo fatto bene. Ma la strada è ancora lunga e le cose che ancora sono da fare sono molte. Quindi da domani ci mettiamo a testa bassa a lavorare”.
Andrea Teti 

martedì 20 settembre 2011

Manciano Il vertice di Montemerano non è servito a spegnere le polemiche Rimpasto servito ma Mecarozzi rischia Confermato Morini vice sindaco. Sicuri anche Biondi, Ciavattini, Petrucci e Caccialupi

 MANCIANO - “Ricomposta la giunta comunale di Manciano. Il sindaco Mario Mecarozzi ha distribuito le deleghe. Confermato Mirco Morini nella carica di vice sindaco, rimangono da definire ancora gli altri incarichi ma i nomi sono però certi: Inerio Biondi, Cesare Ciavattini, Cristina Petrucci, Andrea Caccialupi. Il primo cittadino ringrazia anche i componenti del nuovo gruppo consiliare ‘Per il nostro Comune’, con i quali si è incontrato ed ha parlato, e che hanno garantito l’appoggio alla maggioranza fino alla fine della legislatura”. Questo il contenuto scarno del comunicato arrivato ieri pomeriggio dal Comune di Manciano. Insomma: problemi risolti per il sindaco Mario Mecarozzi da qui alla fine della legislatura. Ma i bene informati invece parlano di problemi irrisolti e di fortissime fibrillazioni dentro la maggioranza che non sembrano terminate. L’amministrazione del Comune di Manciano guidata da sindaco Mario Mecarozzi quindi continua a traballare, la maggioranza, se ancora può essere definita tale, procede ancora sul filo del rasoio. Il sindaco Mario Mecarozzi sembra posizionarsi sul ciglio del baratro, in equilibrio precario, basta un soffio per farlo cadere giù. Due giorni fa la maggioranza si è riunita, a Montemerano, per cercare di trovare un compromesso e gettare basi solide per il futuro dell’attuale amministrazione. Ma il tentativo sembra essere andato a vuoto. I quattro del neonato gruppo consiliare interno alla maggioranza nominato “Per il Nostro Comune” restano con un pugno di mosche. Possiamo dedurlo dal commento dell’ex assessore al turismo Giulio Detti postato pubblicamente su Facebook: “Dal 12 settembre non sono più assessore. Ringrazio i cittadini, le associazioni ed i dipendenti comunali per il sostegno. I miei progetti sono riusciti grazie a voi, adesso non so che fine faranno”. In questa prima affermazione già possiamo cogliere la nota polemica e la rassegnazione dell’ex assessore Detti che continua: “è un peccato perché l’eco-museo, la biblioteca, il cinema satellitare con eventi streaming, la Vivamus School (laboratorio artistico per i più giovani) rimarranno sogni nel cassetto. Ma la politica è così. Le decisioni le prendono sempre in pochi, per fortuna prima o poi è il popolo a doverle giudicare”. Ovviamente con ‘in pochi’ Giulio Detti intende il sindaco Mario Mecarozzi e i membri della maggioranza che sostengono lo stesso sindaco. Decisioni come: la revoca delle deleghe e degli assessorati ai membri di del gruppo consiliare dissidente e la ricostituzione di una nuova giunta, che è avvenuta ufficialmente nella tarda serata di ieri e che sarà formata da sei elementi. Ricomposta la giunta comunale di Manciano. Il sindaco Mario Mecarozzi infatti ha distribuito le deleghe. Confermato Mirco Morini nella carica di vicesindaco, rimangono da definire ancora gli altri incarichi ma i nomi sono però certi: Inerio Biondi, Cesare Ciavattini, Cristina Petrucci, Andrea Caccialupi. Ancora l’ex assessore Giulio Detti dice che le decisioni vengono prese da pochi quindi non dalla maggioranza. Questo è un segno chiaro di sfiducia nei confronti del sindaco e di chi siede accanto a lui. Ciò significa che la maggioranza non c’è più e che alla prima occasione si scioglierà? Perché allora il gruppo consiliare “Per il Nostro Comune” con a capo Roberto Denei continua a dire nelle sedi ufficiali di sostenere l’amministrazione? Le due cose non possono di certo andare di pari passo. Giulio Detti affermando che “le decisioni le prendono in pochi” sferra l’ennesimo colpo al costato dell’attuale sindaco Mecarozzi che dovrà mandare giù l’ennesimo rospo. Insomma la frattura tra i membri del gruppo consiliare formato da Roberto Denei, Eleonora Amadii, Serena Bulgarini e Giulio Detti e il resto della maggioranza sembra divenire sempre più larga e profonda. Quanto potrà essere portata avanti questa pantomima? Quanto ancora potrà governare il sindaco Mecarozzi che, a detta sua, si sente “completamente sfiduciato” da una buona parte della maggioranza? Si accettano “scommesse”. Forse come dice Detti, riferendosi alle scelte fatte dal sindaco” per fortuna prima o poi è il popolo a doverle giudicare”. Ma visti i nuovi sviluppi della vicenda è molto più probabile il “prima” che il “poi”. A meno che sia il gruppo di Denei che quello del sindaco Mecarozzi non continuino a fare finta di niente, a farsi la guerra soltanto fuori dalla sedi istituzionali per poi trovarsi tutti d’accordo, in sede di consiglio comunale, pur di mantenere la poltrona e approvare il tanto atteso piano strutturale. Lo scopriremo solo vivendo. Anche se i cittadini si aspettano spiegazioni da parte dei protagonisti delle vicende politiche avvenute in questi giorni, che tardano ad arrivare. Il prossimo consiglio comunale, in data da definirsi, potrà essere l’occasione giusta per poter sciogliere tutti i nodi venuti al pettine. 

Andrea Teti

lunedì 12 settembre 2011

Sinistra Ecologia e Libertà: Ecco una fotografia dell'attuale panorama politico locale.

MANCIANO - E' ancora bufera sulla politica mancianese. Dopo avere osservato e analizzato attentamente le ultime vicende che hanno scosso il panorama politico locale, ad intervenire per dire la propria è il partito di Sinistra Ecologia e Libertà di Manciano. “Riteniamo che informare i cittadini e mantenere in politica la più completa trasparenza sia una priorità – spiegano dal partito - Un cittadino bene informato che si trova davanti a situazioni trasparenti, infatti, non può che farsi un'idea precisa, magari politicamente più o meno giusta, su ciò che sta accadendo intorno a lui. La maggioranza che sta governando il nostro Comune, guidata dal sindaco Mario Mecarozzi, è ormai logora e a pezzi. Possiamo paragonarla ad un vestito lacero su cui, solo pochi membri della stessa maggioranza, stanno cercando di mettere delle toppe. Messa una toppa, il vestito si trappa da un'altra parte. Insomma quando un vestito è lacero e consumato va cestinato. I recenti contrasti venuti a galla tra le fila della maggioranza manifestano una spaccatura ben più profonda. Nonostante, infatti, l'amministrazione Mecarozzi si sia guadagnata il consenso dei cittadini presentandosi all'ultima tornata elettorale in veste di lista civica – puntualizza Sinistra ecologia e libertà - le componenti politiche al suo interno erano varie. E oggi, a distanza di pochi anni, la disomogeneità politica all'interno della maggioranza si è palesemente manifestata: dapprima con l'istituzione del gruppo capeggiato dall'ex assessore Roberto Bulgarini, e adesso con “Per il nostro Comune” con a capo Roberto Denei”. Adesso noi ci chiediamo, e rivolgiamo la stessa domanda a tutti i cittadini del comune di Manciano: Abbiamo bisogno di un “vestito lacero” o di una vera e propria “ solida armatura ” ? Ci meritiamo un sindaco che pubblicamente, per strada, nei bar, sfiducia palesemente i membri del nuovo gruppo“ Per il Nostro Comune “, neonato all'interno della stessa maggioranza , minacciando gli assessori e i consiglieri che lo compongono di togliergli le deleghe perché “ pugnalato alle spalle dagli stessi “ ? e oltre tutto non si presenta al Consiglio Comunale come fa una scolaretto quando marina la scuola evitando l'interrogazione? Ci meritiamo un nuovo gruppo dissidente, interno alla maggioranza, che nega l'evidenza dichiarando nelle sedi ufficiali di sostenere il sindaco nonostante siano sotto gli occhi di tutti i malumori e i contrasti che li hanno divisi? Malumori e contrasti forti, anche se non in via ufficiale, confermati più volte dagli stessi membri del nuovo gruppo, da alcuni non da tutti! Come può una maggioranza cosi lacera e divisa contrastare la crisi economica e i provvedimenti del governo? Cosa farà il sindaco nei confronti dell'Unione dei Comuni? Il suo assessore Inerio Biondi durante l'ultimo Consiglio Comunale ha fatto la cronaca di una “ morte annunciata” dicendo che: “ la maggioranza ha la volontà politica e decisa di non approvare lo sul nuovo Statuto comunale a breve “ dimenticandosi però che i termini legali per l'approvazione scadono a fine mese. Andando in in questo modo contro la legge regionale concludonono - il Comune di Manciano rischia, sempre secondo la legge regionale, il commissariamento da parte della Comunità Montana”. 

Andrea Teti.

Il PD di Manciano: quest'amministrazione è allo sfascio.


MANCIANO - Dopo l'ultimo consiglio comunale, posto sotto i riflettori dopo la nascita di un nuovo gruppo consiliare interno alla maggioranza guidata dal Sindaco Mario Mecarozzi, la reazione del contro-sinistra mancianese non si è fatta attendere. Il PD mancianese in una nota ufficiale consegnata alla stampa racconta: "Il Comune di Manciano sta vivendo un momento molto difficile, deve affrontare quella crisi economica che sta investendo tutta l’Italia, le difficoltà che quotidianamente le famiglie mancianesi devono superare, ne sono la testimonianza. E cosa fa l'amministrazione Mecarozzi? Assolutamente nulla. Anzi, si spacca, spende energie e tempo per meri giochi di potere interni, senza produrre azioni a sostegno dell’economia e dello sviluppo del nostro territorio. Nell’ultimo mese l’amministrazione della lista Manciano Comune Aperto ha subito due spaccature, la prima, l’uscita dalla maggioranza dell’ex assessore Bulgarini, ora la creazione di un ulteriore gruppo. Due fatti che non sono solo l’indizio, ma la certezza che la coalizione di governo, creata con una fretta fusione a freddo, è saltata. Infatti, la formazione del nuovo gruppo è un atto politico, tanto più che all’interno ritroviamo due assessori e due consiglieri delegati. Inoltre, a rappresentare il gruppo in consiglio sarà un assessore che si troverà in evidente contraddizione perché presente sia nell’esecutivo che in consiglio comunale. In politica, anche la più spicciola che sia, questi fatti rappresentano una totale sfiducia personale e amministrativa nei confronti del sindaco. Il PD di Manciano vuole far riflettere i cittadini sulla situazione di abbandono in cui versa la gestione del nostro Comune, che si trova senza una guida. Troppi impegni amministrativi sono in sospeso, dall’approvazione del Piano Strutturale all’accordo con le Terme di Saturnia alla questione della piazzola dell’elisoccorso; sono tutte decisioni necessarie per dare una spinta propulsiva all’economia del territorio.Quel che è più grave è la completa assenza del Sindaco Mario Mecarozzi, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica su quanto sta accadendo nella sua coalizione e non ha preso una posizione rispetto ai gruppi che si è visto creare in seno alla sua maggioranza. Giovedì 8 si è riunito il Consiglio Comunale, è stato il primo consiglio a seguito della spaccatura del gruppo di Denei eppure il Sindaco era assente, così come è stata assente, per un cavillo burocratico, la presentazione del nuovo gruppo da parte di Denei.Non è ammissibile che Mecarozzi sfugga così palesemente ai problemi che ha la sua maggioranza, soprattutto perché vanno a influire negativamente sui lavori dell’amministrazione. Essere sindaco, vuol dire essere a capo della gestione della cosa pubblica, e proprio realizzare una amministrazione sana oculata e produttiva dovrebbe premere prima di ogni altra cosa a Mecarozzi e ai suoi consiglieri." Il PD conclude con forza dicendo: "Al Sindaco Mecarozzi, a tutta la sua giunta, ormai scollata e scomposta, chiediamo di fare un passo in dietro, solo le dimissioni potranno risolvere un’ingessatura che tanto danno provocherebbe alla nostra collettività, allo sviluppo e alla crescita di questo territorio."

Andrea Teti

giovedì 25 agosto 2011

L’Avis offre il pranzo a base di piatti tipici, la Misericordia provvede al trasferimento La casa di riposo va alla sagra Giornata speciale per gli anziani della Cupolina

MANCIANO- Gli anziani, ospiti della casa di riposo La Cupolina, sono stati i protagonisti principali di una mattina di festa trascorsa all'insegna della cucina tradizionale maremmana. Neira Pellegrini, direttrice del centro La Cupolina racconta: "Tutto questo è stato reso possibile grazie allo spirito di collaborazione che unisce le principali associazioni mancianesi che operano nel sociale. Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno collaborato con noi, dai presidenti agli operatori e volontari. Questa è l'unica occasione che hanno i nostri ospiti di uscire dalla casa di riposo e vivere qualche ora all'esterno a contatto con il resto della popolazione. Purtroppo per poterli trasportare fuori occorrono mezzi di trasporto idonei, che noi non abbiamo, ma che in questo caso sono stati messi a nostra disposizione dalla Misericordia di Manciano”. Alle 12.00 gli anziani sono stati trasportati dalla centro La Cupolina al parco pubblico Giuseppe Mazzini nello spazio in cui vengono allestite le sagre estive locali. Proprio in questi giorni è in corso la consueta sagra a cura dell' Avis di Manciano. Gli anziani sono stati trasportati grazie all'aiuto della Misericordia di Manciano e di altri operatori della Misericordia stessa e della casa di riposo. Il Presidente della Misericordia Marcello Santarelli si è occupato in prima persona del trasporto e dell'organizzazione. "Ringrazio la direttrice del centro La Cupolina Neira Pellegrini e il Presidente dell'Avis di Manciano Sirio Sabatini - dice Santarelli - che hanno reso possibile la realizzazione di questa splendida ed importante iniziativa per il sociale". Alle 12.30 agli anziani è stato offerto il pranzo dall'Avis. Pietanze tipiche maremmane a volontà. Sirio Sabatini, oltre ad aver in prima persona servito il pranzo agli ospiti, si è occupato di loro intrattenendoli, strappandogli un sorriso, una parola coccolandoli anche un po'. Al termine del pranzo anche gli anziani, al centro di tutte le attenzioni possibili, hanno preso la parola ringraziando anche con poesie in rima baciata, gli organizzatori di questa "festa" tutta per loro. Tra gli interventi quello di Enia Brotini, ospite del centro La Cupolina che racconta: "Oggi, noi ospiti del centro La Cupolina, accompagnati dalla nostra amabile direttrice, siamo qui, invitati dall' Avis, per omaggiare questa onorabile associazione e tutti i suoi volontari. Vogliamo ringraziare il Presidente Sirio Sabatini ed anche il Presidente della Misericordia Marcello Santarelli, le cuoche che hanno cucinato per noi, che ci permettono di trascorrere questa giornata indimenticabile".
Andrea Teti

mercoledì 17 agosto 2011

Piano sicurezza per i periodi “caldi” Manciano: vigili urbani in servizio anche la notte

MANCIANO - La movida mancianese si fa più sicura: vigili urbani in servizio anche di notte. Questa la novità che, già da qualche giorno, sta interessando il comune della bassa Maremma. Il servizio, portato avanti dal corpo della Polizia Municipale mancianese, coadiuvato dal comandante Piero Rossi, è sorto a fronte della crescente domanda di sicurezza manifestata dai cittadini e ha già riscosso il plauso dell'amministrazione comunale. “L'obiettivo - spiega il responsabile Rossi - è di implementare il servizio nelle giornate festive e infrasettimanali nell'ambito di tutte le manifestazioni che si svolgono nel nostro comune. Iniziative che fanno registrare notevoli flussi turistici con la consegue la necessità di assicuraremigliori servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e stradale. Inoltre - incalza il comandante - viene ravvisata la necessità di svolgere alcuni servizi "mirati" di controllo del territorio: parliamo dei rientri serali che scandiscono il periodo estivo quando il turismo è più accentuato rispetto agli altri periodi dell'anno". Incolumità e tutela dei cittadini al primo posto, quindi. Nel concreto i turni di lavoro che la polizia municipale mancianese dovrà sostenere si distinguono in ordinari e straordinari. Nella prima categoria rientra il servizio svolto nella fascia oraria compresa tra le 8.00 e le 20.00. La turnazione straordinaria interesserà, invece, la fascia oraria restante e quella effettuata nelle giornate festive e sarà portata avanti dal personale che non risulterà inserito nel turno di queste giornate. per il servizio straordinario sarà corrisposto agli agenti un compenso volto a riconoscere il maggior impegno lavorativo richiesto riferito ad una specifica situazione lavorativa che si ritiene dover indennizzare. "Per tutte le finalità che abbiamo sinora illustrato - conclude Rossi - si ritiene dover avere a disposizione un budget di ore straordinarie parificate in 250". Insomma, una Polizia Municipale in continua evoluzione che risponde prontamente alle esigenze della collettività. 
Andrea Teti

venerdì 15 luglio 2011

Si ustiona mentre pulisce il bagno Incidente domestico per una badante di Manciano: sotto accusa i prodotti per la casa

 MANCIANO - Pulire il bagno non è poi cosi semplice e sicuro. Le pubblicità che trattano i prodotti per la pulizia e l’igiene della casa spesso e volentieri ci assicurano che fare le pulizie in casa è un “gioco da ragazzi”. Ma per N. E, una badante polacca di circa 53 anni, non è stato cosi. Ieri a Montemerano, alle 8 del mattino, N. E si è recata preso l’abitazione nella quale lavora come badante. Ma per la donna pulire il bagno si è trasformato in tragedia. Il vapori della Soda Caustica, un prodotto utilizzato dalla donna per igienizzare il bagno, le hanno provocato gravi ustioni. La badante è stata subito accompagnata al pronto soccorso di Manciano dove ha ricevuto le prime cure mediche. Ma i medici e gli infermieri del Pet di Manciano, appurata la gravita della situazione, hanno trasferito la vittima al Centro Ustioni di Pisa trasportandola con l’elisoccorso. Sembrerebbe che la donna non sia in pericolo di vita anche se si sta valutando l’entità delle ustioni. Gli incidenti sul lavoro e quelli casalinghi sono sempre più spesso oggetto di cronaca. La superficialità con cui vengono utilizzati gli strumenti di lavoro e la mancanza di precauzioni per la sicurezza sul lavoro possono danneggiare gravemente e in modo irreparabile la salute di una persona. Il rispetto delle regole e l’attenzione in ambiente lavorativo sicuramente possono ridurre questo tipo di incidenti. Nella Provincia di Grosseto come nel resto d’Italia molte colf e donne delle pulizie non hanno nessuna copertura assicurativa e spesso praticano la propria attività come si dice “a nero” senza pagare le tasse. Questo sicuramente è un aspetto che deve essere tenuto sotto controllo dalle autorità perché le leggi esistono e devono solo essere applicate e fatte rispettare. Del resto, nella casistica degli incidenti, quelli domestici figurano ai primi posti. L’utilizzo di prodotti chimici, come nel caso delle pulizie, può infatti scatenare delle reazioni allergiche o di altro tipo, non escluso l’avvelenamento oppure, come nel caso in questione, procurare ustioni. Gli incidenti domestici rappresentano un problema di grande interesse per la sanità pubblica: disabilità, sofferenza, calo della produttività sono infatti alcuni degli aspetti legati a questo tema. Causa importante di morbosità e di mortalità nella maggior parte dei Paesi industrializzati, gli incidenti domestici, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità non risparmiano nessuna fascia d’età e sono la prima causa di morte per i bambini. Da non sottovalutare, poi, l’aspetto sociale legato all’impatto psicologico che questo tipo di infortuni ha sulla popolazione che considera la casa il luogo sicuro per eccellenza. 

Andrea Teti 

Manciano Lo schianto nei pressi della frazione di Montemerano Tragica carambola, muore nell’auto ribaltata

 MANCIANO - Il secondo week end di luglio si apre in tragedia nel comune della bassa Maremma. Ieri pomeriggio all’altezza della frazione di Montemerano si è verificato un gravissimo incidente stradale dall’epilogo indubbiamente drammatico: il bilancio è di un morto e un ferito grave. Erano da poco passate le 17 quando, all’altezza del rettilineo che dalla frazione mancianese conduce a Scansano, a circa 500 metri di distanza dalla conosciuta Azienda agricola Villa Acqua Viva, due auto si sono scontrate frontalmente. Stando alla prima ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che una Suzuki Santana, guidata da Lido Zambernardi di circa 75 anni, residente in zona, provenendo da una strada sterrata di campagna, si sia immessa nella carreggiata senza dare la precedenza. Un fatale attimo di distrazione, forse dovuto al sole che in quel momento ostruiva la visuale, e una manciata di secondi hanno segnato la morte di una persona e ridotto in fin di vita un’altra. Nel mentre che la Suzuki s’immetteva nella strada principale, infatti, sopraggiungeva un’altra vettura, una Citroen C3 alla cui guida c’era Francesco Belletti, di circa 35 anni residente a Saturnia, che proseguiva sul rettilineo in direzione di Scansano. Inutile ogni tentativo di frenata da parte di Francesco. L’impatto è stato violentissimo e la C3 è subito finita fuori strada cadendo in un dirupo. Sbalzata a 300 metri di distanza, invece, la Sukuzi con a bordo Zambernardi per cui non c’è stato nulla da fare. Inutili i tentativi dei soccorsi precipitatisi repentinamente sul posto. Il settantacinquenne di Montemerano è deceduto sul colpo. Sta lottando per la vita, invece, Francesco Belletti che è stato trasportato con codice rosso in eliambulanza all’ospedale Le Scotte di Siena. Oltre ai soccorsi, sono intervenuti sul posto anche le volanti dei carabinieri di Pitigliano. Un inizio di fine settimana cadenzato dal dolore straziante di due famiglie. Appena saputo dell’incidente, infatti, i familiari della vittima si sono recati in lacrime sul luogo dell’incidente stretti in un silenzio surreale spezzato solamente dal pianto. Una tragica fatalità che lascia sconvolto un intero paese. Tutta la cittadinanza di Montemerano si stringe attorno alla famiglia della vittima, anche il sindaco del Comune diManciano, Mario Mecarozzi, residente nella frazione, addolorato per l’accaduto si è recato sul luogo dell’incidente. Tutta la cittadinanza si stringe attorno alla famiglia Zambernardi per la scomparsa di Lido, un uomo amato e benvoluto da tutti in paese. Un paese che in questi attimi continua a sperare e a pregare affinché almeno Francesco ce la possa fare. 
Andrea Teti 

lunedì 20 giugno 2011

Manciano Aumentano i disoccupati, ma chi offre posti di lavoro a volte trova difficoltà L’impresa assume, ma non trova personale Azienda di informatica e marketing cerca (per ora senza successo) giovani qualificati

MANCIANO - Gran parte delle piccole e medie imprese italiane sono state duramente colpite dalla crisi economica mondiale. Anche in Maremma molte aziende hanno dovuto effettuare tagli al personale e ridurre i costi per sopravvivere alla crisi. La paura e l'incertezza sono sentimenti che in questo periodo accomunano gran parte dei cittadini. Le opportunità di lavoro anche in Maremma sono ridotte all'osso e molti giovani neo laureati, i più fortunati, pur di portare a casa la "pagnotta" abbandonano sogni e aspirazioni e accettano qualsiasi proposta di lavoro. A Manciano da qualche mese è nata una nuova azienda che opera nel campo dell'informatica e del marketing. Tutto ha avuto inizio qualche anno fa quando un gruppo di giovani ragazzi, compresi tra i 24 e i 30 anni, hanno unito le energie portando avanti un vero progetto aziendale. Anni di sacrifici, duro lavoro, vittorie e sconfitte, delusioni e soddisfazioni. La svolta è arrivata in questi mesi quando un gruppo di imprenditori di Roma ha deciso di investire su questi ragazzi formando con loro una nuova società in Maremma denominata Lighthouse Group. L'amministratore delegato della nuova azienda, Luca Vignali, appena trentenne, capitano del team che fino ad oggi ha riscosso cosi tanto successo, racconta: “Finalmente vedo realizzarsi parzialmente il mio sogno. Parzialmente perché ancora c'è molto da lavorare per migliorare e crescere. Un sogno che inseguo da tempo e che in questi ultimi anni ho condiviso con gli altri ragazzi. Sono ragazzi fantastici, energia e qualità allo stato puro, senza di loro non sarei riuscito ad arrivare a questo punto. Qualche giorno fa con la neonata azienda abbiamo partecipato alla fiera dell'innovazione e della tecnologia di Bologna meglio conosciuta come Smau. Durante la fiera abbiamo presentato i nostri prodotti: tecnologie nuove e all'avanguardia di cui siamo gli ideatori e i realizzatori. Abbiamo attirato verso di noi l'interesse e l'attenzione di grandi aziende ricevendo durante la fiera numerosi apprezzamenti. Presto presenteremo queste nuove tecnologie anche in Maremma. Adesso però dobbiamo continuare su questa strada mettendoci ancora più impegno ed energia. Purtroppo - spiega Luca Vignali - sono stato costretto a rivolgermi alla stampa locale per denunciare la mancanza in Maremma di personale giovane e qualificato. Qualche mese fa, a fronte della grande quantità di richiesta di lavoro pervenuta alla nostra azienda, abbiamo deciso di assumere nuovo personale per riuscire a soddisfare tali richieste in tempi ragionevoli. Ci siamo da subito mossi con annunci all'interno dei vari canali dedicati. Ma in tre mesi non siamo riusciti ad trovare in Maremma personale giovane e qualificato. Abbiamo deciso di assumere 10 nuovi programmatori che sappiano utilizzare ampiamente il linguaggio Php, Java Script e Flex ma di loro non c'è traccia. Abbiamo ricevuto pochi contatti e comunque persone non qualificate. Invito - conclude Luca Vignali - chiunque rientri nei parametri sopracitati , a contattarci all'indirizzo info@lhsgroup.it allegando una breve presentazione e un curriculum. Le nostre porte sono aperte a tutti e speriamo che qualcuno colga al volo questa opportunità”. Andrea Teti