venerdì 23 dicembre 2011

Manciano Assemblea pubblica del Pd: “Ecco perché è caduta la giunta” “Immobilismo dell’ex amministrazione Mecarozzi e diatribe interne personali e politiche hanno portato allo sfascio”

MANCIANO - Il Partito Democratico di Manciano, mercoledì scorso ha indetto e realizzato l'incontro pubblico, con lo scopo di informare i cittadini e chiarire gli aspetti più importanti sulla caduta della Giunta di Mario Mecarozzi. I riflettori sono stati puntati sulle questioni più importanti tra cui l'approvazione del Piano Strutturale, l'immobilismo dell'ex amministrazione Mecarozzi ritenuta non capace di governare la "cosa pubblica", e le diatribe interne personali e politiche che hanno portato all'implosione e allo sfascio di quest'ultima. Il Pd mancianese spiega: "La crisi che, negli ultimi mesi, la maggioranza non ha cercato di risolvere, la sottovalutazione da parte dell'ex sindaco Mecarozzi della tenuta e della governabilità di tutto il territorio, ha portato il nostro partito e tutta la coalizione di minoranza a creare i presupposti per una caduta verticale del Consiglio Comunale. Quando una maggioranza di governo, con ostinazione incomprensibile, sfacciata e arrogante, vuole galleggiare e prolungare con l'attendismo una fine ormai certa arriva il momento delle decisioni politiche forti. Solo per queste cause si può giustificare un atto così rapido e sofferto come quello delle dimissioni dalle cariche consiliari. Ed ancora una volta, dopo aver dato prova di un grande senso di responsabilità politica del nostro gruppo consiliare, si va a ricercare chissà cosa arrampicandosi sugli specchi. I problemi sono invece tutti da ricercarsi nel nascere di questa lista politica nel 2009. L'avevamo detto che non poteva resistere, perché quando si truccano le carte con un civismo che non c'è l'implosione è sicura, è stata solo una questione di tempo. La presa di coscienza e la responsabilità istituzionale dei quattro esponenti del gruppo "Per il nostro Comune" ci ha permesso di ritrovare sintonie politiche sulla trasparenza e l'interesse collettivo delle scelte amministrative. In quest' ultimo periodo, il nostro partito, tutta la coalizione e soprattutto il gruppo consiliare ha sempre dimostrato, in tante occasioni, pur nella poca azione amministrativa della maggioranza guidata da Mecarozzi, con continue e assillanti sollecitazioni politiche la risoluzione dei problemi legati alle politiche territoriali. Questo, e solo questo, ha portato ad un accelerazione dell' approvazione del piano strutturale. Uno strumento che è stato fermo per l'immobilismo dell' ex sindaco Mecarozzi e di tutti i componenti della giunta che avevano le deleghe in materia. Uno strumento di governo del territorio che si poteva approvare, se vi fosse stato un indirizzo politico preciso, entro pochi mesi dal loro insediamento. La discussione in Consiglio ha messo,da più parti, in evidenza questa situazione, ed ancora una volta le risposte politiche sono state non convincenti superficiali e insufficienti. Nell'ultimo Consiglio, in molte votazioni la maggioranza si è trovata minoranza, e nessun esponente della Giunta, ma soprattutto Mecarozzi, ha avuto il coraggio di ammettere che nella discussione delle osservazioni e nella successiva approvazione del piano strutturale la giunta non esisteva più. Ebbene, il risultato che abbiamo ottenuto, con il contributo e il senso di responsabilità dei quattro consiglieri del gruppo "Per il nostro Comune", è stato triplice: gestire le osservazioni con senso di giustizia, di coerenza e di tutela del territorio, approvare il piano strutturale rettificandolo o depurandolo da tutte le modifiche introdotte dalla giunta Mecarozzi negli ultimi mesi,ma soprattutto restituire al territorio e a tutti i cittadini la possibilità,entro breve termine, di poter partecipare alle scelte amministrative ed essere gli artefici di un nuovo modello di governo. Inoltre, come ciliegina sulla torta - ricorda il PD - nel Piano Strutturale è mancata anche l'individuazione della piazzola dell'elisoccorso, che grazie alla nostra osservazione si è potuto colmare questa grande e irresponsabile lacuna”. 

Andrea Teti