MANCIANO - E’ stato sufficiente un colpo di vento per richiudere il portellone di un cassonetto e soffocare un bambino. Il tragico incidente è avvenuto ieri mattina in via Unione Sovietica, a Manciano. L’orologio aveva da poco segnato le 9 quando il ragazzino è rimasto schiacciato dal cassonetto per la raccolta della carta. Stando alle prime ricostruzione pare il 13enne si sia intrufolato nel contenitore dei rifiuti alla ricerca di giornali. Una pratica, hanno riferito i vicini di casa, per nulla estranea al ragazzino che in quei cassonetti del quartiere era solito giocarci da tempo. Un passatempo insolito che ieri ha avuto un epilogo tragico. Il ragazzino, infatti, ieri mattina ha visto il suo passatempo trasformarsi in una trappola letale. L’uscita dal contenitore si è tramutata in dramma. Probabilmente a causa di una folata di vento o di una mossa azzardata, il pesante portellone di metallo del cassonetto si è richiuso intrappolando il tredicenne. Una scena da brivido: il collo del piccolo è rimasto strozzato tra il coperchio e il bordo del cassonetto. Dieci lunghi interminabili minuti sono passati prima che qualcuno si accorgesse dell’accaduto. Non vedendolo rientrare, infatti, la mamma del piccolo assieme alla sorella è uscita di casa chiamandolo a gran voce sino a quando, a pochi metri dal loro appartamento, lo hanno trovato esamine per asfissia e soffocamento, con la testa incastrata tra coperchio e cassonetto. Attimi di panico per tutti i residenti di via Unione Sovietica che sentendo le grida si sono riversati in strada. La mamma lo ha tirato via di forza giù dal bidone con l'aiuto dei passanti. Immediata la chiamata al 118. All'arrivo dell'ambulanza della Misericordia di Manciano, ancora una volta priva di sanitario a bordo, i soccorritori Luca Giorgi e Alessia Manini, hanno trovato il piccolo privo di vita in arresto cardiaco e completamente cianotico. Hanno iniziato subito la rianimazione con il Bls aspettando l'arrivo dell'ambulanza con il medico da Pitigliano e dell'elisoccorso Pegaso. Venti i minuti in cui i soccorritori hanno praticato la manovra per far ripartire i suoi segni vitali, senza mai fermarsi, fino all'arrivo dei sanitari di Pegaso e Pitigliano che lo hanno intubato. Il piccolo Stefano è stato trasportato d’urgenza a Siena con l’eliambulanza. Le sue condizioni fisiche restano gravi per il momento e non si escludono danni celebrali dovuti all'asfissia. Se non fosse stato per la rianimazione fatta dai soccorritori il piccolo Stefano probamente non ce l'avrebbe fatta. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri e la Polizia Locale di Manciano, che hanno fatto i primi rilievi e posto sotto sequestro il cassonetto. Ancora una volta (come più volte denunciato anche sulle pagine del Corriere di Maremma ndr) l'ambulanza intervenuta sul luogo dell’incidente era sprovvista del medico. Un fatto che continua a suscitare le ire di tutta la popolazione mancianese. Il piccolo Stefano, vittima di un gioco a cui che nessuno in tutti questi mesi è stato in grado di porre un freno, è stato salvato dalla prontezza e dalla professionalità dei soccorritori della Misericordia. Ma tra i cittadini c'è sgomento: "Non si può andare avanti in questo modo. Ieri è andata bene ma la paura resta tanta per un servizio sanitario che non è più in grado di darci alcuna garanzia".
Andrea Teti
Andrea Teti
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