martedì 1 febbraio 2011

Deep Impact, Manciano suona il rock. Sono quattro ragazzi giovanissimi che si dividono tra i libri di scuola e i pomeriggi in sala prove. Dal garage in cui provano coltivano il sogno di diventare una band professionista.

MANCIANO- Giovani talenti crescono. A Manciano nasce e cresce una band musicale, i Deep Impact, composta da quattro ragazzi giovanissimi e talentuosi che tra i libri di scuola e i pomeriggi in sala prove, rigorosamente con passione e dedizione, coltivano un sogno: divenire una band professionista e portare in giro per il mondo la loro musica. Abbiamo intervistato le stelle mancianesi partendo dal batterista Yuri Posti, classe 1991, che racconta come tutto è iniziato: “Siamo nati per dare un senso alla nostra giovinezza, per sfogarci e dire la nostra. Volevamo sfruttare il tempo libero per liberare la nostra creatività e descrivere i nostri sentimenti più nascosti. All’inizio era tutto molto semplice e istintivo, basti pensare che facevamo le prove in un soppalco di un garage. La rabbia, anche se può sembrare un sentimento negativo, unita al nostro stile un po’ ribelle, è quello in cui credevamo e in cui crediamo tutt’ora”. Entusiasmo condiviso dal chitarrista Riccardo Bergamaschi, classe 1991, che racconta: “Con il passare del tempo, prove su prove, sono nati i nostri primi pezzi autoprodotti e nel giro di poco tempo abbiamo pubblichiamo una demo, carica di orgoglio adolescenziale, esprimendo i nostri modi di pensare in maniera molto diretta. Dai primi tre accordi siamo passati a melodie più complesse: nel marzo scorso ci siamo spostati a Roma tentando di registrare il nostro progetto per la semplice soddisfazione di essere ascoltati e, perché no, criticati senza nessun problema”. Il cantante della band Carlo Maria Dellino, classe 1991 aggiunge: “Nel giro di sei mesi siamo andati a suonare ad una serata skinhead & mod anni sessanta e ad altre serate importanti. Tra le altre cose, abbiamo anche aperto il concerto di un famoso gruppo inglese degli anni Ottanta poco conosciuto in Italia e, di recente, abbiamo partecipato a una trasmissione su radio Londra che ancora oggi di tanto in tanto manda in onda i nostri brani”. Il più giovane della band, il bassista Lorenzo Verzieri, classe 1995, termina tirando e progettando il futuro della band: “Il gruppo non può essere classificato in un genere specifico: suoniamo quello che ci passa per la testa, improvvisiamo dando ai nostri momenti di maggiore creatività un marcato timbro inglese. Non abbiamo grandi progetti per il futuro, intendiamo solo suonare il più possibile a costo di ritornare nel nostro caro soppalco del garage”

Andrea Teti