giovedì 28 aprile 2011

Manciano I due colpi la domenica di Pasqua e il giorno di Pasquetta in pizzeria e al palasport Doppio furto di alcolici. E il pensiero va al rave party Il titolare del locale: "Solo supposizioni, ma in quelle ore c'era il raduno

 MANCIANO - La Pasqua e la Pasquetta a Manciano sono stati due giorni di fuoco. Per il momento alla lista dei 'fattacci' che in questi giorni hanno scosso e colpito al cuore l'opinione pubblica del Paese, oltre ad aver sconvolto la cittadinanza di Manciano, devo essere aggiunti anche due furti con scasso alquanto singolari. Stesse modalità d'azione, scassinata la porta d'ingresso, e stessa refurtiva, pochi euro, diverse bottiglie di birra e altro tipo di alcolici e qualche pallone da gioco. La prima vittima è la nota pizzeria Osee, un'attività aperta circa vent'anni fa molto conosciuta anche al di fuori del comune di Manciano. Il furto è avvenuto il giorno di Pasqua in pieno giorno alle 14.30 circa. La pizzeria si trova nei pressi di un distributore di benzina aperto 24 ore su 24 e della trafficata S.P 74. Un orario e una location insoliti per effettuare un furto. Daniele Biagetti, socio del titolare della pizzeria Antonio Simonini, alle ore 15.30 circa, entrando nel locale ha notato la porta scassinata ed ha avvertito i Carabinieri che tempestivamente si sono recati sul posto per effettuare i rilievi di routine. Antonio Simonini racconta che "a noi questa sembra una semplice bravata. Hanno rubato solo una manciata di spicci e qualche bottiglia di birra e di altri alcolici. Anche perché quando chiudiamo l'attività portiamo con noi l'incasso giornaliero. Come tutte le attività di ristorazione non siamo soggetti ad atti di questo tipo perché effettivamente il gioco non vale la candela. I ladri in pieno giorno, nei pressi di un distributore di benzina sempre aperto, hanno avuto i minuti contati. Per pochi spicci e qualche bottiglia hanno rischiato di essere beccati e accusati di furto con scasso. Guarda caso tutto questo è avvenuto proprio nei giorni in cui l'orda di ragazzi raggiungeva Manciano per partecipare al rave party. Le nostre sono solo supposizioni ma la refurtiva e le modalità del furto ci fanno pensare solo ad una bravata di qualche giovane disperato". Anche il palazzetto dello sport di Manciano ha subito un furto con scasso. Non si sa bene in che arco temporale è avvenuto ma si presume che il furto si sia consumato tra la domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta. Solo martedì mattina, quando la custode si è recata alla struttura per dare lo start alle attività sportive che quotidianamente vengono svolte all'interno del Palasport messe in pausa durante il week and festivo. Arnaldo Biondi ds del Manciano Calcio racconta "si tratta di una bravata. L'ennesima per quanto riguarda il palazzetto dello sport di Manciano. I ladri hanno portato via palloni da gioco, alcuni alcolici dal bar interno alla struttura e hardware". I Ladri sembrano essere entrati sia nella pizzeria che nel palasport con le stesse modalità. Anche il modo con cui sono state scassinate le porte d'ingresso sembra essere lo stesso. In entrambi i casi i ladri sono sembrati più interessati agli alcolici che a tutto il resto proprio durante i giorni in cui nei pressi di San Martino sul Fiora si svolgeva un rave party animato da circa 600 ragazzi provenienti italiani e stranieri, maggiorenni e minorenni. Il Comune di Manciano di rado viene colpito da fatti di questa gravità e la cronaca mancianese non è mai stata cosi nutrita. 
Andrea Teti

mercoledì 27 aprile 2011


Un territorio sconvolto E' psicosi da rave party


Sotto choc la gente di Pitigliano, Sorano e Manciano
MANCIANO - A Manciano, Pitigliano e Sorano si respira aria pesante. L'atmosfera che si percepisce non è di certo quella che solitamente accompagna il concludersi di una week and di festa e la ripresa della vita quotidiana del della routine paesana. Volti scuri e un silenzio quasi surreale.
Tutti incollati alla tv Quasi tutti i residenti sono incollati alla tv e ai quotidiani locali, esauriti in edicola già alle 9,30 del mattino, per capire gli aggiornamenti sullo stato di salute dei due carabinieri della radiomobile di Pitigliano vigliaccamente massacrati da quattro giovani di Firenze durante una normale procedura di controllo ad un posto di blocco. Inseguimenti e sparatorie sono scene degne di un film poliziesco che hanno spezzato la pace e la tranquillità di una Maremma che con difficoltà accetta e tollera atti di violenza di questo tipo a cui non è di certo abituata.
La paura del rave Ma la Maremma e i maremmani non si sono certo svegliati alle 10,30 di domenica mattina. La preoccupazione e la paura aleggiava già da qualche giorno tra i cittadini di Manciano. Lo sciame di ragazzi, di tutte le età, provenienti da tutta Italia ma anche anche dall'estero, avevano già innescato la reazione di qualche cittadino.
L'arrivo di centinaia di ragazzi Due ragazzi mancianesi poco più che trentenni raccontano: Ci stavamo dirigendo alla Sagra dell'Agnello, una festa organizzata nella frazione di San Martino. Lungo la strada, per caso, ci siamo imbattuti in un gruppo numeroso di ragazzi e ragazze che barcollando nel buio, in evidente stato confusionale, hanno invaso la corsia, ci hanno fermato e chiesto indicazioni sul grande rave party che secondo loro si sarebbe svolto proprio da quelle parti. A noi è sembrato strano che da quelle parti fosse stato possibile organizzare un rave party. Sono iniziative che di solito toccano le grandi città. Infatti abbiamo consigliato ai ragazzi di non procedere per quella strada al buio perché sarebbe stato pericoloso e che molto probabilmente erano stati male informati sulla location del rave. Pochi chilometri dopo però abbiamo visto un prato enorme pieno zeppo di camper, furgoncini, accampamenti, macchine parcheggiate ovunque per alcuni chilometri sul ciglio della strada. Allora ci siamo resi conto che era in atto veramente un rave party e che la quantità di persone che partecipavano a questa festa era davvero incredibile. Sicuramente più di 600 persone senza contare che il via vai di persone è durato tre giorni circa".

Gli anziani Sconcertati gli anziani della zona. "Sono veramente triste" spiega uno di loro che poi racconta: "Ho visto qua al bar un gruppo di quei ragazzi provenienti dalla festa. Sono scesi da un furgoncino grigio metallizzato, barcollavano e parlavano sussurrando. Emanavano cattivo odore ed avevano la faccia stravolta. Sembravano veramente degli zombie. Giovani vite bruciate. Sapere che anche questa è la nuova generazione mi rende triste, deluso sconsolato. Prego per la vita e la salute dei due giovani carabinieri di Pitigliano e per le loro famiglie. Spero che questa storia si concluda con un lieto fine e che in futuro il sangue di onesti lavoratori e di persone innocenti non bagni più la nostra terra".

II racconto di chi ha partecipato Anche alcuni giovani di Manciano, poco più che ventenni, hanno partecipato al rave party. E adesso alcuni di loro, che preferiscono non dire i loro nomi, raccontano: 'Abbiamo saputo per caso della festa e ci siamo imbucati anche noi. Il nostro intento era solo quello di divertici insieme a nostri coetanei tra musica, risate e magari fare anche nuove conoscenze. Sembrava tutto tranquillo, infatti abbiamo partecipato alla festa durante la notte di sabato per poi rientrare a casa la mattina presto. Ovviamente come ad ogni altro tipo di festa abbiamo visto qualcuno esagerare con alcol e qualcuno fare uso di droga ma ciò avviene anche nelle discoteche tutti i sabati sera. Siamo tornati a casa verso le otto e poche ore abbiamo ricevuto la notizia su ciò che era avvenuto al bivio di San Martino nelle immediate vicinanze della festa. Siamo rimasti sconvolti perché mai ci saremmo aspettati una cosa del genere. E' un atto di violenza inaudita e di vigliaccheria a cui non sappiamo dare una spiegazione. Non possiamo sapere cosa sia passato per la testa di questi ragazzi ma di sicuro si tratta di una razione folle e poco lucida. Ci hanno detto che la festa è stata organizzata del proprietario del terreno che l'ha ospitata e che è stata pubblicizzata tramite web e canali di comunicazione non convenzionali. Un tam tam che ha attirato in Maremma una gran quantità di ragazzi e ragazze di tutte le età. Molti erano minorenni e questo lo possiamo dire con certezza. Speriamo con tutto il cuore che i due giovani carabinieri di Pitigliano si riprendano in fretta e tornino sani e salvi dalle loro famiglie. Abbiamo anche a cuore la sorte di quei quattro giovani, nostri coetanei che in un momento di follia hanno gettato al vento il proprio futuro, macchiandosi a vita con il sangue di persone innocenti che svolgevano semplicemente il loro lavoro cioè "difenderci" spesso anche da noi stessi".

Andrea Teti
 

Notte di follia e Pasquetta di sangue

Al rave partecipano centinaia di ragazzi e la musica non si ferma nemmeno dopo la tragedia
I due carabinieri feriti abbandonati in mezzo alla strada 

MANCIANO - Una pasquetta finita in un lago di sangue ancor prima d'iniziare. Massacrati di botte, ridotti in fin di vita e abbandonati agonizzanti sul ciglio della strada come carcasse. Questo quanto successo ieri mattina ad Antonio Santarelli (43 anni) e Domenico Marino (34 anni): i due carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Pitigliano pestati a sangue con un paletto di legno usato per la recinzione da un gruppo di ragazzi. Una tragedia annunciata che si è consumata al termine di una tre giorni scandita dalla sregolatezza. Alcol, sesso, droga e musica hanno, infatti, accompagnato il rave party dallo scorso sabato. Un tam tam organizzativo via web che ha portato diverse centinaia di ragazzi a darsi appuntamento in un campo nei pressi del Ponte della Fiora. Tende, macchine, roulotte, furgoncini e musica sparata a tutto volume per un week end di Pasqua all'insegna del "tutto concesso". Una strada solitamente poco trafficata, la Provinciale 22, che per l'occasione è stata invece il crocevia prediletto di uno sciame di ragazzi in cerca di trasgressione. Una vera e propria mandria umana che ha messo in seria difficoltà sia i residente di San Martino, allarmati per la situazione, sia gli automobilisti che si sono trovati a procedere a passo d'uomo a causa dei "festaioli" che, a detta di alcuni passanti, camminavano a piedi lungo la carreggiata con fare confusionale. "Una freddezza glaciale - racconta R.B, residente della frazione mancianese - questo quanto ho osservato negli occhi di quei ragazzi arrestati che, solo pochi minuti prima, avevano ridotto in fin di vita due uomini".
Un festino incurante di tutto e tutti che non si è fermato nemmeno quando nel campo è giunta la notizia della feroce aggressione ai due carabinieri. Alle 18 di ieri sera, quando a Siena un carabiniere lottava per la vita e l'altro aspettava di sapere se le percosse avessero compromesso per sempre la sua vista, le tende di quello sciame di ragazzi erano ancora lì. Il campo, trasformato in un tappeto di rifiuti, erano ancora adibito a festa.
Erano da poco passate le 10 e 30 del mattino quando gli aggressori, tre maggiorenni e un minorenne tutti provenienti da Firenze, sono stati fermati ad un posto di blocco altezza del bivio che congiunge San Martino - Sovana Manciano. Un controllo di routine che ha scatenato la rabbia dei quattro giovani, provenienti dal rave party organizzato lungo il tratto di strada che collega San Martino a Sovana su un prato ai bordi della strada nei pressi del Ponte della Fiora. Stando alle prime ricostruzioni, dopo essersi rifiutati di sottoporsi all'alcool test gli aggressori, si sono rivoltati come belve contro i due carabinieri. Percosse dalla violenza inaudita che hanno ridotto in fin di vita i militari. Una brutalità glaciale consumata in pochi attimi e seguita poi da una rocambolesca fuga a bordo di una Ford Focus. I carabinieri trovati in una pozza di sangue da una pattuglia di vigili urbani di Sorano, sono stati soccorsi e trasportati d'urgenza dall'elisoccorso all'ospedale "Scotte" di Siena. La fuga dei giovani si è invece conclusa dopo pochi chilometri quando una volante della compagnia di Saturnia ha intercettato la vettura traendo in arresto gli aggressori che, secondo alcuni testimoni, si sono fermati solo dopo aver udito una serie colpi di pistola sparati in aria dai militari.

Andrea Teti