lunedì 6 giugno 2011

La fiction sulla Banda della Magliana ha consacrato il giovane cresciuto in Maremma Lorenzo spara al cuore del cinema L’ascesa del mancianese Renzi: dopo “Romanzo criminale” un film e il teatro

MANCIANO - Lorenzo Renzi, giovane stella del cinema italiano, parla di Manciano e dei ricordi legati alla terra in cui è cresciuto: “Mio padre si è trasferito a Manciano da Roma, avevo 8 o 9 anni. Mi sento mancianese, qui sono cresciuto, ricordo che con gli amici attendevamo con ansia l’arrivo dell’estate e delle giovani turiste. In un piccolo paese come Manciano per noi ragazzi le alternative erano due: aspettare le turiste in estate o fidanzarsi per anni con una ragazza del paese. Io - sottolinea sorridendo Lorenzo - optavo per la seconda scelta”. Poi la crescita e la carriera nel mondo del cinema. “Come tutti, ho fatto una dura gavetta. Non avevo strumenti artistici né un agente, bussavo a ogni porta e distribuivo alle agenzie il mio materiale fotografico. Avevo bisogno di capire le regole del gioco, fare esperienza e portare a casa qualche soldo. Ho capito che avrei dovuto studiare e prepararmi seriamente per poter raggiungere determinati obiettivi. I primi successi sono arrivati con una parte nelle fiction ’Distretto di Polizia’ e ’Don Matteo’. Durante le riprese di ’Don Matteo’ ho avuto il piacere di conoscere Terence Hill: da ragazzino vedevo i suoi film e per me era un mito. Adesso lo stimo e lo apprezzo ancora di più perché si è rivelata una persona splendida, serena, ma soprattutto disponibile a dare consigli utili a un ragazzo alle prime armi come me. I suoi consigli e suggerimenti sono stati oro colato e i suoi complimenti autentica benzina nel motore”. Successivamente, grazie ai primi guadagni, Renzi si è stabilito a Roma, studiando al “The Actor’s Center” di Michael Margotta: “E’ stato un percorso formativo fondamentale, durante il corso ho seguito il Metodo Strasberg americano, che mi oggi mi permette di muovermi e di lavorare sul set con una marcia in più“. Finché Lorenzo non si è ritrovato nella Roma degli anni ’70 nei panni di Sergio Buffoni, membro della Banda della Magliana, in “Romanzo Criminale”, la serie televisiva, basata sull'omonimo romanzo del giudice Giancarlo De Cataldo, che ha riscosso un successo di rilievo internazionale, vista in 49 Paesi e tradotta in 22 lingue. “Questa fiction ha riscosso un grande successo soprattutto nel mondo giovanile. Per molti ragazzi noi attori protagonisti siamo diventati dei miti e i fan non si contano più. Il cast è stato composto da un gruppo di giovani, molto bravi e con grande voglia di lavorare . Attori tenuti ’chiusi nel cassetto’ per anni che grazie a Romanzo Criminale hanno dimostrato il proprio valore artistico e umano. Ho avuto il piacere di lavorare con il regista Stefano Sollima, l’occhio attraverso il quale lo spettatore ha seguito le vicende della banda, e un direttore della fotografia come Paolo Carnera praticamente geniale, che ha riprodotto alla perfezione l’atmosfera e l’ambientazione della Roma di 40 anni fa. Si dice che Romanzo Criminale sia il secondo miglior prodotto televisivo italiano dopo il Pinocchio di Manfredi. In Italia si produce qualcosa di buono ogni trent’anni...”. Adesso Lorenzo sta lavorando sul set del film “Calcianti”, che racconta il calcio storico fiorentino. “Inoltre - aggiunge Lorenzo - ho scritto una commedia che sto cercando di portare a teatro con la regia di Luciano Melchionna. Stiamo definendo i dettagli”. Anche ora che cavalca l’onda del successo, Renzi però non si dimentica di Manciano e della Maremma: “Certo che no! Amo Manciano e la Maremma. Quando gli impegni di lavoro me lo consentono, scappo e raggiungo questo paradiso. La natura incontaminata, l’aria pulita, la vita sana, le persone vere e schiette che vivono questa terra compongono un quadro che il mondo ci invidia. Promuovo Manciano e la Maremma in ogni modo, la consiglio ai colleghi, agli amici e ne parlo esageratamente bene sempre e ovunque. Per me è un vanto un motivo d’orgoglio essere nato e cresciuto a Manciano. In paese ancora vivono molti dei miei più cari amici e spesso vado a trovarli. A Manciano si vive bene, in un posto cosi praticare sport o qualsiasi altro tipo d’attività è un piacere. Mi rifugio a Manciano quando voglio scappare dallo stress e dalla vita caotica di ogni città. Quindi - conclude sorridendo Lorenzo - credo che difficilmente i mancianesi si libereranno definitivamente di me”. 
Andrea Teti 

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